Octavio Paz nel suo secolo by Christopher Domínguez Michael

Octavio Paz nel suo secolo by Christopher Domínguez Michael

autore:Christopher Domínguez Michael [Michael, Christopher Domínguez]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2023-05-11T15:14:39+00:00


Capitolo V

La grande rivolta

(1962-1979)

Marie José e altri incantesimi

“Undici anni dopo”, raccontò Paz in In India, “tornai a Nuova Delhi come ambasciatore del mio paese. Rimasi lì poco più di sei anni. Fu un periodo felice: potei leggere, scrivere diversi libri di poesia e di prosa, avere amici con cui condividere affinità etiche, estetiche e intellettuali, visitare città sconosciute nel cuore dell’Asia, assistere a strane usanze e contemplare monumenti e paesaggi. Soprattutto è stato lì che ho conosciuto la donna che ora è mia moglie, Marie José, ed è stato lì che l’ho sposata. È stato come nascere di nuovo. Insieme abbiamo viaggiato più volte nel subcontinente”467. Purtroppo, a differenza di Elena Garro, Marie José Paz non ha pubblicato ricordi o memorie (anche se probabilmente li ha scritti), privandoci della sua versione della storia: “ho sempre evitato di parlare di Octavio e ho cercato di nascondermi”468. Nel corso del tempo scoprì la sua vocazione di autrice di collage, spronata soprattutto negli anni Settanta a Cambridge dal pittore Joseph Cornell. Pubblicò alcune poesie, firmate con l’anagramma Yesé Amory. Alcuni suoi collage apparvero in Plural, mentre nel 1999 uscì Figuras y figuraciones (1991-1994), un’opera a quattro mani con Octavio.

Marie José Francine Jeanne, originaria della Corsica e di cognome Tramini, arrivò in India con il marito, consigliere politico dell’ambasciata francese. Lì incontrò Octavio, che aveva appena assunto il suo incarico, durante un ricevimento a Nuova Delhi. Qualche tempo dopo, il 21 giugno del 1964, Marie José camminava a Parigi lungo Rue du Bac: “e come in un sogno vidi il riflesso di Paz sulla vetrata di un albergo: pensai che fosse una visione. Ma reagii in fretta quando Octavio, in carne e ossa, in un attimo era già al mio fianco. Quell’incontro casuale è stato definitivo. Ho divorziato subito e da allora vivo in una sorta di scivolo temporale trascinata dalla mia passione”469.

Nel 1965 Paz scriverà, dedicata a quel momento, la poesia Viento entero: “El presente es perpetuo/ Se abren las compuertas del año/ el día salta/ ágata/ El pájaro caído/ entre la calle Montalambert y la de Bac/ es una muchacha/ detenida/ sobre un precipicio de miradas”470. Octavio e Marie José si sposarono il 20 gennaio del 1966 in India. È probabile, ipotizza Rossi, buon amico della coppia, che in trent’anni non abbiano trascorso una sola notte in letti diversi. Grazie a Marie José, il tempo dei sacrifici era giunto al termine e si era avverata la profezia di Cernuda secondo cui dalle costole del poeta sarebbe nata “la compagna Eva”471.

L’inizio del mandato come ambasciatore fu per Paz pieno di incombenze. Solo più tardi il soggiorno indiano sarebbe diventato il più fertile fra quelli trascorsi da uno scrittore messicano in qualità di diplomatico. In India Paz scrisse quasi tutte le poesie che sarebbero state pubblicate in Ladera Este (come Viento entero, una plaquette pubblicata a Nuova Delhi nel 1965), seguite da Discos visuales (1968, con il pittore e designer Vicente Rojo) e Blanco (1967), a cui vanno aggiunte le opere in prosa Cuadrivio



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